E’ finito finalmente in carcere l’uomo che picchiava la moglie e maltrattava il figlio. Le accuse, maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e violenza sessuale. Era stato il figlio 12enne a chiamare i carabinieri.
E’ finalmente finito, dopo tre anni, l’incubo di una madre di suo figlio. Dopo che è arrivata la condanna definitiva, è stato portato in carcere il quarantacinquenne accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e violenza sessuale. L’uomo umiliava, offendeva e picchiava brutalmente la moglie anche davanti al loro figlio. Quando una notte le violenze sono state particolarmente feroci, era stato proprio il ragazzino di 12 anni a chiamare i carabinieri.
I militari di Novellara, paesino vicino Reggio Emilia, erano intervenuti e aveva bloccato l’uomo. Ma dalle indagini era emerso, poi, che le violenze alla consorte di 35 anni duravano da tempo. La donna sopportava in silenzio per paura, ma subiva vessazione crudeli e torture. Il marito, infatti, la prendeva a pugni per non farla addormentare, la minacciava mostrandole un’ascia e dicendole che l’avrebbe fatta a pezzi. La donna, anche per il timore che l’uomo si concentrasse sul figlio, accettava i maltrattamenti.
L’uomo era stato arrestato dalla procura di Reggio Emilia già nell’agosto del 2019, ma intanto è andato avanti l’iter giudiziario. E in queste ore è arrivata la condanna definitiva. Cinque anni, 11mesi e 23 giorni di reclusione per l’uomo che aveva anche lui subito violenze, non solo fisiche, ma soprattutto psicologiche. Il padre, infatti, sfogava la sua violenza sulla madre davanti ai suoi occhi, fin quando, abbastanza grande, ha deciso di mettere fine a tutto. Con una chiamata ai carabinieri in piena notte.
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