Qualità della vita, Trieste ancora prima nella speciale classifica delle province italiane in cui si vive meglio, stilata dal Sole 24 Ore. Milano torna sul podio, Trento in terza posizione.
Trieste ancora in cima alla classifica sulla Qualità della Vita, dopo i successi del 2005 e del 2009 l’indagine del Sole 24 Ore premia nuovamente la provincia giuliana. Un successo per tutto il Friuli Venezia Giulia: al primato triestino si aggiunge il settimo posto conquistato da Pordenone, il nono di Udine e il ventitreesimo di Gorizia. Buone notizie per Milano che torna sul podio dopo lo scivolone dell’anno scorso. Il capoluogo lombardo nel 2020 era uscito dalla top ten a causa della crisi pandemica, fortemente penalizzato sul fronte della Sanità. Il Covid-19 aveva fatto precipitare il Pil pro capite in seguito ai lockdown e in più si era registrato un netto peggioramento delle prestazioni ospedaliere e sanitarie.
Nelle prime dieci posizioni quest’anno troviamo sette province del Nord-Est Italia. Al quinto posto Bolzano, al settimo Pordenone, all’ottavo Verona, Udine al nono. Conferme per Aosta in quarta posizione e Bologna in sesta.
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Boccata d’ossigeno per i cittadini romani, la Capitale si rilancia balzando dal 32° al 13° posto. Al top per quanto riguarda livello di istruzione, edifici coperti da banda ultra larga e patrimonio museale, Roma nel 2021 entra anche nei primi dieci posti della Qualità di Vita degli anziani. Non bene Napoli, nonostante un recupero di due posizioni rispetto allo scorso anno. Il capoluogo campano si piazza al novantesimo posto nonostante il primato per quanto riguarda il patrimonio museale. Ultima per spazio abitativo (la superficie media disponibile calcolata sui componenti delle famiglie), risente particolarmente delle problematiche su Giustizia e Sicurezza (prima in Italia per numero di rapine).
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In fondo alla classifica Trapani, Foggia e Crotone. Tre province del Sud Italia sulle quali pesano particolarmente le lacune sul fronte servizi e le scarse prospettive lavorative. Sui 90 indicatori presi in considerazione dall’indagine, nelle ultime posizioni della classifica troviamo ben 57 province del meridione. Ennesimo segnale di un Paese spaccato in due, di un divario, quello tra Nord e Sud Italia, difficilmente colmabile nel breve periodo.
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