Romano Prodi chiude le porte a una sua ipotetica corsa al Quirinale. Ospite di Lucia Annunziata questo pomeriggio a ‘In mezz’ora’, l’ex premier ha scansato ogni indiscrezione rispetto alla possibilità che sia lui a succedere a Sergio Mattarella.
“La mia maestra elementare mi ha insegnato a contare. Non è cosa, si dice“. Così l’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi, interpellato sul tema Quirinale dalla giornalista Lucia Annunziata oggi a ‘In Mezz’ora’ su RaiTre. “Ho già detto le ragioni: c’è l’età, c’è che sto benissimo così, e l’ultima è quella del realismo politico. Se un uomo politico ha un minimo di saggezza, deve rendersi conto delle situazioni“.
E sul governo guidato da Mario Draghi, tra i nomi papabili per sostituire Mattarella, Prodi aggiunge: “Stanno facendo quello che possono, cioè la linea di marcia è quella giusta. Quando arriva qualche problema che mette in tensione le componenti del Governo, questa rallenta“. La realtà della politica “è quella che è“, ha detto poi il politico bolognese. “Benissimo la direzione generale, ma quando scattano i singoli interessi, la carovana rallenta“.
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Prodi si è poi espresso sulle tensioni ai confini dell’Unione Europea. “Credo che in Ucraina si troverà il compromesso, perché lo scontro non giova a nessuno. La Russia non può fare questo scontro, l’Europa non è in grado di farlo“. Per l’ex Presidente del Consiglio, la necessità del presidente russo Putin è che “l’Ucraina non faccia parte della Nato, perché la dottrina dei Paesi cuscinetto è stata una dottrina della diplomazia mondiale“.
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Per Prodi, quanto sta avvenendo tra Polonia e Bielorussia “dovrebbe e potrebbe cambiare le attitudini europee” in merito alle migrazioni. Anche i paesi dell’Europa settentrionale “sono in difficoltà” sul tema, ha sottolineato Prodi. Questo mal comune dovrebbe portare “a trovare la forza per un cambiamento politico. Ma io non vedo i Paesi del sud mettersi insieme per questa battaglia. Invece non c’è una proposta“, ha concluso l’ex leader dell’Ulivo.
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