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Cronaca

Pedofilia, cinque arresti a membri chat segreta. Condividevano abusi su figli

Published by
Michele Mastandrea

Cinque arresti in tutta Italia nei confronti dei membri di un gruppo che si scambiava online materiale pedopornografico, relativo anche a minori vittime di abusi. A scoprire la chat è stata la Polizia Postale.

Pedofilia, cinque arresti a membri chat segreta. Condividevano abusi su figli

Una chat come tante altre. Ma con contenuti condivisi al suo interno decisamente discutibili, e che rischiano di creare grossi guai in termini penali ai membri del gruppo. Si chiamava “Famiglie da Abusi” la chat segreta al centro delle indagini coordinate dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e condotte attraverso il Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online.

Cinque gli arresti, tutti padri di famiglia residenti in Italia. I cinque, secondo gli inquirenti, si scambiavano immagini dei loro familiari, ripresi nel corso di abusi o in momenti intimi registrati di nascosto. E il materiale includeva anche riprese riguardanti i loro figli. Iniziate attraverso scambio di informazioni con forze di polizia a livello internazionale, le indagini hanno ottenuto il primo risultato con l’identificazione e il successivo arresto di un cittadino romano, trovato in possesso di grandi quantità di materiale pedopornografico.

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Pedofilia, cinque arresti in Italia. La cronologia delle indagini

Pedofilia, cinque arresti in Italia. La cronologia delle indagini

Dopo il primo arresto si è riusciti a apprendere dell’esistenza della chat, tra i membri della quale è stato individuato in particolare un imprenditore edile bolognese 45enne. L’uomo aveva condiviso immagini di uno dei suoi figli, minorenne, mentre quest’ultimo subiva abusi. Terzo componente del gruppo è invece un dipendente del Comune di Napoli, anch’egli trovato in possesso di materiale pedopornografico e denunciato a piede libero.

Poi è stata la volta dell’arresto in flagranza di reato di un cittadino bresciano, con a carico anche un’inchiesta avviata in Canada per molestie sessuali sulla figlia. All’uomo è stato trovato su smartphone e pc un grande quantitativo di materiale esplicito. L’ultimo arrestato è sempre un uomo di Napoli, a cui durante la perquisizione è stato trovato un quantitativo di circa 200 files con materiale pedopornografico.

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Esterni poi al gruppo, ma comunque rintracciati nel corso delle indagini, altri due uomini. Il primo è un romano denunciato a piede libero che deteneva sui propri dispositivi i file ricevuti dal primo dei membri della chat ad essere arrestato. Il secondo è un 55enne siciliano, uso a violentare la propria figlia e a condividere i video con gli altri pedofili. Per la moglie dell’uomo è stato inoltre disposto l’allontanamento dalla casa coniugale e il divieto di avvicinamento alla figlia, essendo la donna a conoscenza dei fatti.

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