Un anno fa moriva Diego Armando Maradona. Un arresto cardiocircolatorio, dopo un’operazione al cervello, lo ha strappato via a tutti coloro che nel mondo lo idolatravano. E Napoli, sua città d’adozione, lo ricorda. Perché Maradona è nel Dna del capoluogo campano. In ESCLUSIVA a Free.it lo scrittore partenopeo Maurizio De Giovanni.
Per i napoletani, gli argentini e per tutti gli amanti del calcio, oggi è un giorno triste. L’anno scorso è morto a 60 anni Diego Armando Maradona, el pibe de oro, uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi. Maradona è morto per un arresto cardiocircolatorio il 25 novembre 2020 da solo in una stanza. E sul suo decesso è stata aperta un’inchiesta con accuse reciproche tra la famiglia e il suo storico avvocato. Ma tutto questo non conta per chi ha amato e ama tuttora Maradona, entrato nella leggenda e nell’anima di Napoli. A Free.it il ricordo dello scrittore partenopeo Maurizio De Giovanni.
Dalla morte di Maradona che cosa resta in città Napoli del del suo spirito della suo ricordo
“Maradona fa parte di un Pantheon laico di questa città ed è parte dell’identità di Napoli. E’ come Pino Daniele, San Gennaro e Massimo Troisi. E’ nel Pantheon che questa città regala a chi ha dato grande gioia e grande e inaspettata dolcezza. Ecco, così come San Gennaro, Maradona è un santo profano e lo ricordiamo per la felicità che ci ha dato quando è stato qui”.
Perché Maradona è ancora e sempre un idolo per Napoli?
“Napoli ama Maradona soprattutto perché ci assomiglia. Maradona ha vinto tutto e per certi versi è molto simile alla città: al di fuori delle regole, rispettosa degli avversari, molto gioiosa e felice, assolutamente imprevedibile. Il nostro modo di vivere, il nostro modo di giocare è questo e così Maradona è stato nella sua professione. Questo è il motivo per cui Maradona è assolutamente indimenticabile”.
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Oggi a Napoli ci sono tante commemorazioni a un anno dalla morte…
“Maradona non è mai morto. Maradona è vivo con noi, per noi, qui con noi e per tutti i suoi tifosi in tutto il mondo. E’ come il primo amore che non puoi dimenticare e i grandi amori resistono a tutto, anche alla morte”.
Lei partecipa oggi alle celebrazioni in città?
“Per la verità sono a Padova, sono stato invitato dal Napoli Club di questa città. Volevo stare vicino a chi è lontano da Napoli ma che nonostante i km si sente sempre profondamente napoletano. E onoriamo insieme Maradona Questa è la dimostrazione che Napoli non è una città, è un sentimento. E questo sentimento lo condivido volentieri”.
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