“C’è sicuramente un disallineamento temporale tra la durata del Certificato Verde e la durata della protezione da vaccino. Il Green Pass non è una misura di sanità pubblica”. Questo il pensiero del Direttore del Dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova Andrea Crisanti.
Secondo il Direttore del Dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova Andrea Crisanti, quello che ci apprestiamo a trascorrere sarà un Natale più libero. L’ottimismo deriva dall’osservazione di ciò che accade nel Regno Unito: meno vaccinazioni e misure di prevenzione del contagio più blande rispetto alle nostre. Nessun divieto di assembramento o obbligo di mascherina al chiuso. Risultato: 40 mila casi e 150 morti al giorno.
“In Italia, oltre ad una copertura vaccinale più alta, abbiamo le misure come l’obbligo delle mascherina al chiuso e il Green pass. Da noi penso che si sia arriverà ad un equilibro più basso, probabilmente intorno a 15-20mila casi, e a un numero di decessi accettabile e non più elevato di quello che potrebbe causare un’influenza severa“, spiega Crisanti ai microfoni di Sky Tg24. Ma “se abbandoniamo le misure in atto finiamo come il Regno Unito e lì si entra in un altro dibattito”, aggiunge.
Crisanti si è poi soffermato su una delle misure più discusse dell’ultimo periodo. Quel Green Pass obbligatorio tanto contestato nelle manifestazioni degli ultimi fine settimana. Per il Direttore del Dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova il Certificato Verde “non è una misura di Sanità Pubblica”.
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“C’è sicuramente un disallineamento temporale tra la durata del Green pass e la durata della protezione della vaccinazione”, precisa Crisanti. Proprio per questo motivo portare la validità da 12 a 9 mesi “ha senso, ma io lo porterei a 6 mesi“, aggiunge.
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“Dopo sei mesi la protezione contro l’infezione diminuisce dal 95% a circa il 40%. Mentre la protezione contro le complicazioni gravi della malattia diminuisce dal 90% al 65%. Quindi sebbene scarsamente protette contro l’infezione, le persone sono ancora abbastanza protette contro le complicazioni gravi. Non è vero che dopo sei mesi il vaccino non funziona più, ma una persona può infettarsi e trasmettere la malattia e questo è in contraddizione con la durata del Green Pass“, conclude.
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