Ora anche in Italia il Covid torna a fare paura. In Friuli e Marche aumenta la percentuale dei posti occupati in terapia intensiva e crescono i nuovi contagi. Serve agire subito per evitare di essere travolti dalla quarta ondata, come sta accadendo in Germania. In ESCLUSIVA al quotidiano online Free.it, il parere dell’infettivologa Gloria Taliani.
La situazione epidemica in Italia sta vivendo una risalita che deve far riflettere. Oggi, dopo alcuni giorni in cui la pressione ospedaliera è stata costante, in alcune Regioni sono aumentati i ricoveri nelle terapie intensive. Il governo si affretta a decidere quali misure mettere in atto per prevenire una nuova pressione in questa quarta ondata. Quali misure si possono applicare in Italia? Il quotidiano online Free.it lo ha chiesto a Gloria Taliani, docente di Malattie infettive alla Sapienza di Roma.
Dott.ssa il governo sta pensando di mettere in atto alcune misure per arginare la quarta ondata. Lei cosa ne pensa?
“Credo che ogni misura debba essere studiata in base alla situazione corrente. E’ inutile far paragoni con quello che succede negli altri Paesi”.
Si riferisce al lockdown per i non vaccinati imposto in Austria?
“Esattamente. Anche altri Paesi, in verità, stanno pensando a questa soluzione che va bene. Ma solo lì dove il numero dei non vaccinati è molto alti, maggiore di quello dei vaccinati. In Italia la situazione è diversa. Qui la maggioranza della popolazione è vaccinata e sta ricevendo anche la terza. I non vaccinati sono una minoranza che, per di più, si sta assottigliando. Un lockdown per i non vaccinati in Italia non solo sarebbe di difficile applicazione, ma anche inutile”.
Cosa si può fare, allora?
“Ritornare a seguire con più attenzione le solite regole di prevenzione che ormai conosciamo a memoria. Mascherina, distanza, igienizzazione delle mani. Forse dovremmo tornare a comportarci come facevamo esattamente un anno fa da oggi. Nello stesso tempo, però, devo dire che non è necessario drammatizzare”.
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Cosa intende?
“L’anno scorso di questi tempi avevamo oltre 25mila contagi al giorno e oltre 300 morti. Oggi siamo su numeri di molto più bassi, i morti sono pochi e gli ospedali non sono pieni. Questo grazie ai vaccini. Quelli che si stanno ammalando di più adesso sono i giovani e giovanissimi che non hanno fatto il vaccino. E poi ci sono gli adulti che non hanno fatto nemmeno una dose che finiscono anche in terapia intensiva. Adesso la pressione sta un po’ crescendo in alcune Regioni come il Friuli e le Marche, quindi bisogna essere vigili e tenere la situazione sotto controllo”.
Pensa che le cose peggioreranno e che a Natale sarà come l’anno scorso?
“La curva epidemica sta salendo e sappiamo benissimo che per invertire l’andamento servono due cose: misure preventive e tempo. Pensare che da qui alle prossime settimana i numero possa diminuire per magia non ha senso. E’ necessario agire e il governo sta lavorando su questo fronte. Non so dirle che succederà da qui a un mese e mezzo. Potrebbero decidere di limitare gli spostamenti come l’anno scorso oppure no. Sicuramente a Natale 2020 i vaccini non c’erano e quest’anno sì, quindi qualcosa di diverso comunque ci sarà. Vedremo. Dobbiamo fare tutti molta attenzione”
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