Covid, meno vaccinati e più contagi: il report di Fondazione Gimbe

Meno vaccinati e più contagi. Questo è ciò che risulta dal Monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe tra il 27 ottobre e il 2 novembre. In crescita anche il numero di terapie intensive.

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Covid, meno vaccinati e più contagi: il report di Fondazione Gimbe

Ancora in aumento i contagi Covid-19 in Italia e si inverte la tendenza delle terapie intensive. Questo è quanto rilevato dal Monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe che rileva una crescita del 16,6% dei nuovi positivi, tra il 27 ottobre e il 2 novembre, rispetto alla settimana precedente: si passa da 25.585 a 29.841. “Nell’ultima settimana si conferma a livello nazionale un incremento dei nuovi casi settimanali, seppure più contenuto rispetto alla precedente”, ha dichiarato il Presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta.

La crescita del numero dei contagi va a influire anche sulle strutture sanitarie: con i ricoveri in area medica che salgono di 388 unità e un crescita del +12,9 % delle terapie intensive (+44). Restano stabili, invece, i decessi. L’incremento percentuale dei casi Covid-19 riguarda tutte le Regioni italiane, eccezion fatta per Marche, Molise, Piemonte, Sicilia e Umbria.

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Covid, nell’ultima settimana meno vaccinati

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Covid, nell’ultima settimana meno vaccinati

Nell’ultima settimana ancora in calo il numero di vaccinati contro Covid-19. Il Monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe evidenzia una diminuzione delle somministrazioni pari al 5,1%. 1.066.374 tra il 27 ottobre e il 2 novembre, con una media mobile 134.604 dosi giornaliere. Dopo aver toccato quota 440 mila, tra l’11 e il 17 ottobre, nelle ultime due settimane il numero dei nuovi vaccinati è crollato: prima a 239mila e poi intorno ai 144 mila. Le nuove vaccinazioni scendono di circa 20mila unità al giorno.

“In assenza di nuove forniture, per la terza settimana consecutiva si riducono le scorte di vaccini a mRNA, che si attestano a quota 9,9 milioni di dosi. La necessità di accelerare la somministrazione delle terze dosi e la progressiva estensione della platea dei candidati alla dose booster richiedono un numero consistente di dosi. Per questo è fondamentale conoscere il piano delle forniture per i prossimi mesi, di cui al momento non esistono dati ufficiali”, ha spiegato Gimbe.

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