Cannabis, chi la fuma è più a rischio Covid: cosa dice lo studio

Uno studio americano pubblicato su World Psychology ha trovato una relazione tra i malati di Coronavirus e i consumatori abituali di marijuana o di altre sostanze stupefacenti. La ricerca è stata riportata anche dal New York Post. Le aziende produttrici di cannabinoidi si difendono. 

Cannabis covid
Lo studio ha dimostrato che chi fuma marijuana potrebbe essere più a rischio Covid

Chi fuma marijuana ha più possibilità di contrarre il Covid 19. E’ scritto in uno studio fatto negli Stati Uniti tra dicembre 2020 e agosto 2021, pubblicato su World Psychology e ripreso dal New York Post. I ricercatori avrebbero dimostrato che i consumatori abituali non solo di erba, ma anche di altre sostanze stupefacenti e di alcool si contagiano maggiormente nonostante il vaccino.

Gli studiosi hanno messo a confronto due gruppi di persone, tutte vaccinate: tra loro, però, alcuni facevano uso di erba o altre sostanze. E’ stato verificato che i vaccinati non fumatori si sono ammalati solo nel 3,6% dei casi, mentre i vaccinati abituali e consumatori di canne, si sono contagiati da coronavirus nel 7,8% dei casi.

LEGGI ANCHE >> Incontro Draghi-Landini: giro di vite su manifestazioni e cortei

Cannabis, rischio più elevato tra chi fuma marijuana

marijuana covid
Cannabis, rischio più elevato tra chi fuma marijuana

A fare la differenza non è stato il consumo di marijuana, quanto le abitudine connesse a tale abitudine. “I pazienti con disturbo da uso di cannabis più giovani e con poche patologie, hanno avuto un rischio più elevato di infezione anche dopo essere stati messi a confronto con gruppi socioeconomici con condizioni mediche simili” spiegano gli studiosi.

Gli autori della pubblicazione proseguono: “Ulteriori variabili come fattori comportamentali o effetti negativi della cannabis sulla funzione polmonare e immunitaria, potrebbero contribuire al rischio più elevato di infezione in questo gruppo” dicono.

Lo studio su World Psychology ha creato un grosso dibattito sia tra la comunità scientifica sia tra gli stessi consumatori. Sulla difensiva ci sono prima di tutte le aziende produttrici. “Questa è solo una correlazione e non mostra una relazione causale” ha specificato Morgan Fox, direttore delle relazioni con i media per la National Cannabis Industry Association” si difendono.

Impostazioni privacy