Caso Luca Morisi, nuovi elementi nelle chat: di chi era la droga

Nuovi elementi sul caso Luca Morisi. Come dichiarato sin da subito, la droga dello stupro, sequestrata dai Carabinieri, non sarebbe stata sua. Evidenze emergono dalle chat, ora in mano alla Procura di Verona titolare dell’inchiesta, tra l’ex responsabile social della Lega e uno dei due giovani coinvolti.

Luca Morisi
Caso Luca Morisi, nuovi elementi nelle chat: di chi era la droga

Il primo approccio tra Luca Morisi e Alexander, ventenne escort romeno, sarebbe avvenuto tramite messaggio privato su un sito di incontri gay. Intorno alle 3 di notte del 14 agosto l’ex spin doctor di Salvini avrebbe contattato il giovane sulla chat di Grinderboy per organizzare l’incontro salito alla ribalta delle cronache nell’ultimo periodo. Come riportato dal Corriere della Sera, dopo aver pattuito prestazioni e prezzi i due avrebbe discusso della possibilità di estendere l’invito a un terzo soggetto. Petre, Nicholas sui siti d’incontri, un amico di Alexander, anche lui di nazionalità romena.

Dalle chat, ora in mano alla Procura di Verona, si deduce che il flacone di Ghb, meglio nota come droga dello stupro, non fosse di Morisi. Proprio come dichiarato dallo stesso fin dal principio. I due giovani sarebbero arrivati all’alba alla cascina di Belfiore già provvisti del flacone che sarà poi ritrovato dai Carabinieri nello zaino di Petre.

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Caso Morisi, i contenuti della chat

Luca Morisi ex spin doctor di Salvini
Caso Morisi, i contenuti della chat co i due ragazzi coinvolti

Come racconta il Corriere della Sera, la notte del 14 agosto Alexander avrebbe dettato regole precise sul pagamento. Metà subito tramite bonifico bancario e metà da consegnare di persona, una volta arrivati sul posto. Pretende un anticipo per lo spostamento, ribadendo la loro serietà: “Facciamo bene il nostro lavoro, mica è la prima volta che ci mandano un anticipo per spostarci”, precisa.

Dopo aver discusso di soldi e prestazioni Alexander tocca per la prima volta il tema droga, dicendo chiaramente che avrebbe portato con se il flacone di Ghb. Morisi risponde di conoscere la sostanza ma che non ne fa uso da diverso tempo. Afferma comunque di essere provvisto a sua volta.

Dopo aver chiesto le coordinate per raggiungere la cascina, intorno alle 4 e 30 del mattino Alexander invia a Morisi l’ultimo messaggio in cui dichiara di essere pronto a mettersi in viaggio. Nessuno degli interessati per il momento ha rilasciato dichiarazioni in merito al contenuto della chat. Ad oggi sono Luca Morisi e Petre ad essere indagati per cessione di stupefacente ma se dovesse essere appurato che non siano stati loro a procurarlo potrebbe essere proprio Alexander a finire nel mirino degli inquirenti: “Nulla è escluso finché non avremo finito”, ha confermato la procuratrice di Verona Angela Barbaglio.

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