Gli aggiornamenti di oggi venerdì 1 ottobre sulla situazione pandemica in Italia. Continua a decrescere la circolazione del virus. E questa settimana anche nelle fasce più giovani. I dati su morti, ricoveri e contagi dell’analisi del monitoraggio Regionale Covid-19
“L’Italia si conferma con una curva tra le più contenute in Europa in termini di incidenza”, con queste parole il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro apre la Conferenza Stampa settimanale sull’analisi dati del monitoraggio Regionale Covid-19. Continua il decremento della circolazione del virus, e rispetto alla scorsa settimana è in calo anche per quanto riguarda le fasce più giovani della popolazione.
L’età media dei nuovi casi è di 38 anni e continua a decrescere l’incidenza nelle fasce sopra i 20 anni. Stabile invece l’incidenza dei casi sotto i 12 anni. Brusaferro ha ribadito che l’obiettivo è stato riprendere l’attività scolastica con tutte le misure per garantire una scuola in presenza.
Il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità ha poi annunciato le nuove regole previste per la zona gialla: “Ci sono 14 giorni dove i parametri potranno essere al di sotto di quelli previsti per la zona gialla. Non appena questo tempo trascorrerà si muterà la situazione” ha specificato in merito al ritorno della Sicilia in zona bianca.
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La bozza del monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute all’esame della Cabina di regia evidenzia come siano ancora in calo, questa settimana, il valore dell’incidenza dei casi da Covid-19, mentre resta stabile l’indice di trasmissibilità Rt. Scende, in modo lieve, l’occupazione dei malati Covid nei reparti ospedalieri e anche il tasso di occupazione in terapia intensiva continua a scendere, raggiungendo il 5,1%.
L’unica Regione ad essere considerata a rischio moderato è il Lazio. Secondo Brusaferro risultati sono promettenti ma è necessario continuare un attento monitoraggio per valutarli con attenzione.
Intanto la casa farmaceutica Merck chiederà l’autorizzazione di emergenza negli Stati Uniti per la prima pillola anti-Covid. I test clinici condotti avrebbero dimostrato che il farmaco riduce il rischio di ricoveri e decessi quando somministrato nelle fasi iniziali dell’infezione anche nelle persone ad alto rischio. Se presa 4 volte al giorno per 5 giorni, fermerebbe la replicazione del virus.
L’intenzione di Merck sarebbe di produrre 10 milioni di dosi entro la fine del 2021 e un numero ancora più elevato nel 2022. Il colosso farmaceutico sta stipulando accordi di acquisto e fornitura con i governi di vari paesi, comunque condizionati alla concessione di un’autorizzazione regolatoria e ha comunicato di voler adottare una politica differenziata dei prezzi basata sui criteri di reddito della Banca Mondiale.
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