Cannabis, Radicali a Montecitorio: “Giù le mani dal Referendum”

I Radicali si sono ritrovati davanti Montecitorio per chiedere che il Governo prenda posizione contro le lentezze burocratiche che rischiano di sabotare il Referendum sulla Cannabis legale. 

Radicali manifestano davanti Montecitorio

I Radicali si sono riuniti alle 18 del 28 settembre davanti Montecitorio in difesa del Referendum sulla cannabis legale. Circa 400 persone hanno iniziato lo sciopero della fame per chiedere al Consiglio dei Ministri di intervenire contro le lungaggini tecniche che impediscono la consegna delle oltre 580.000 mila firme raccolte online, coi relativi certificati d’iscrizione nelle liste elettorali per il referendum sulla legalizzazione della cannabis.

Il portavoce della campagna #MeglioLegale Antonella Soldo ha dichiarato: “Questo referendum è stato il primo a raccogliere tutte le firme necessarie online grazie allo Spid. Chiediamo che abbia la proroga al 31 ottobre che gli altri Referendum hanno già ottenuto” conclude.

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Referendum sulla cannabis, le richieste dei Radicali

Raccolta firme online

Il Segretario dei Radicali Italiani Massimo Iervolino ha commentato: “Come Radicali, tra i promotori del referendum, chiediamo rispetto per i diritti democratici di oltre mezzo milione di cittadini” spiega. Lo stesso Iervolino prosegue: “Hanno firmato e ora rischiano di vederlo sfumare a causa della difficoltà dei comuni di inviare i certificati elettorali nei termini di legge” conclude.

L’esponente dei Radicali Italiani Marco Cappato preannuncia un boicottaggio non violento nel caso in cui il Governo non eliminerà questa discriminazione rispetto agli altri quesiti referendari.

La protesta non terminerà fino a quando non saranno consegnati i registri. Emma Bonino, volto storico dei Radicali, spiega: “Abbiamo sempre dovuto trascinarli con la gru nelle nostre battaglie per i diritti civili, dal divorzio in poi”.

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